
Quando sei piccolo però non ti rendi conto di questo, anzi, andare a all'asilo è un peso. A volte capita di non dormirci la notte perchè si ha paura che il mattino arrivi in fretta e che così una nuova giornata lontano da casa inizi. Una giornata difficile che inizia già appena svegli; bisogna alzarsi e fare colazione, vestirsi in fretta, salire in macchina e partire verso la meta indesiderata da molti bambini, l'Asilo.
Dico indesiderata perchè spesso i bambini vedono questo luogo come traumatico in quanto il momento della separazione dalla madre, o dalla figura che li accompagna, non è vissuto da molti in modo positivo. Per i bambini più piccoli, in modo particolare nella fascia 0-3 anni, la separazione dalla figura di riferimento risulta essere un momento difficile in quanto non è ancora sviluppata la permanenza dell'oggetto. Il genitore che si allontana da lui e va al lavoro non viene considerato tale dal bambino, ma è come se sparisse. Se il bambino non vede una persona o un oggetto, dopo qualche minuto se ne dimentica e quando ricompare la sua reazione è come se l'oggetto fosse nuovo e mai visto. Questo accade anche per il genitore, quando la mamma o il papà esce dalla porta e va al lavoro, il bambino teme che possa non tornare più e per questo la reazione che si scatena nel bambino è la disperazione.
Se tutto si limitasse a questo piccolo momento non ci sarebbe nulla di grave, ma spesso questa situazione di pianto difficile da calmare si ripete durante la giornata. A volte capita che anche solo pronunciando la parola 'mamma' si scatenino reazioni di tutti i tipi!!
Le maestre/educatrici in questi casi hanno una grandissima responsabilità, ed è quella di far vivere al bambino nel miglior modo possibile questi difficili momenti per fare in modo che non rimangano dei brutti ricordi collegati all'esperienza dell'asilo. Soprattutto un compito importante è quello di spiegare al bambino che la mamma tornerà appena finito il lavoro e spiegargli dove sta andando e cosa dovrà fare lui durante la giornata. Questo atteggiamente da parte dell'educatore fa in modo che il bambino comprenda la successione degli eventi e impedisce che, nella raffigurazione mentale del bambino, l'educatore si sostituisca al genitore.
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